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tenere con lui et èssare contra a lui, per V albitrio che Idio ci ha dato. Quelli che so’ in inferno, so’ sempre con- tro a lui 5 sì che quelli che so’ in questo mondo, possono tener da chi vogliano. Ma egli è scritto, e so’ parole di Cristo nel Vangelo: Qui non est meciim^ contra me est; et qui non coUigit mecum^ dispergit: * — Chi non è meco, è contra me; chi non raccoglie le grazie, le quali io li mando in questo mondo, quello è partito da me. — Vuoile vedere la pratica? Tu hai veduto come il diavolo fa forte la sua parte, e hai veduto con che modi e con ohe malizie. Sai come fanno due capitani di gente d’arme, i quali si danno contra? Sempre s’ ingegnano di tòllare gente l’uno all’altro, pregando e facendo pregare: — io voglio che tu ti parta da costui, e viene a stare meco. — E come ve ne va ninno, se pure alcuni rispondano di non volervi andare, e un altro dice: — oh, egli vi va il tale: perchè non vi puoi andare ancora tu? — E così si svolle r uno l’altro, e così fa l’altra parte. Ancora così fanno similmente questi indiavolati guelfi e ghibellini e partigiani; chè per insino a méttare mano a’ Santi che sono in paradiso, dicono, che vi so’ de’ guelfi e de’ ghi- bellini. Chi dice che santo Giovanni è guelfo, e chi dice che è ghibellino. E così dicono anco degli angioli, che so’ partigiani. Uh, uh, uh! Di santo Lodovico non ti dico nulla, che perchè egli fu de la casa di Francia, di- cono che egli è guelfo. Et io ti dico che tanto è guelfo 0 ghibellino lui o niuno altro, quanto tu se’ un asino. Oh pazzia! 0 tu de la pèsca, che dici: — noi la mondare nè a questo modo nè a queU’altrol, nè anco la pera! — Chi la monda a merli, chi a bisce, dicendo che quello tagliare

  • Vangelo di San Luca, cap. xj, vers. 2ò.