Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/232

224 predica vigesimaterza

fra gambe col barletto, credendo che quello fusse una trombetta, perchè egli era tempo di guerra; e andavasene1 a casa tutta volta gridando: — arme, arme, arme; ecco i nemici. — Quelli della terra, tutti so’ sotto l’arme: — che è, che è? —Et in tutto era un moscone2.

E però non voliate recarvi3 questi sospetti. Vuoi aver bene? Or pensa sempre in bene, non crédare a colui che ti raporta il mal parlare, insino qhe tu non vedi per qualche sperienza che egli sia vero: però che da questi tali commettitori di mali non può uscire altro che male. Adunque non lo’ crédare. Quia de ore ipsorum procedebat ignis, sulphur et fumus:4 — De la boca di chi rapporta male n’esce fuore fuoco che è l’odio; fummo che pone la cagione e non è vero; solfo che è la infamia e la puzza. — Chè molti sanno tanto male ordinare co la malizia loro, che diranno: — eglino ci hanno ordinato il tal trattato adosso, e usanci il tale tradimento. Voliano fare bene? Or facciallo a loro, prima che eglino il faccino a noi. — Io ho già saputo quando so’ stati fatti5 di questi tradimenti, e ho dimandato colui che l’ha fatto: o perchè hai fatto così al tale? Emmi stato risposto: — io l’ho fatto, perchè egli il voleva fare a me. — E io ho voluto cercare s’egli è stato vero o no, e ho trovato che non hanno detto il vero. E io pure, dicendo: voi avete fatto male; ellino in tutto mi hanno voluto cacciare l’aquilino per trentadue6.

  1. Meglio il Cod. Sen. 6, e vassene.
  2. Qui finisce il Racc. sopra indicato.
  3. Gli altri Codd., ricercarvi.
  4. Apocalisse, cap. nono, vers. 17. E dice, parlando de’ fantastici cavalli: Et ex ore eorum procedit ignis et fumus et sulphur.
  5. Il Cod. Sen. 6, quando si so’ fatti.
  6. L’Aquilino, nel Vocabolario della Crusca è Aguglino, fu una moneta pisana che aveva da una parte l’immagine dell’aquila. Era di due