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220 predica vigesimaterza


Siconda: elli porta la bocca uperta, che mai non si ristà di parlare, se non quando tu vi se’ presente.

Terza: e’ porta la bocca sanguinosa, dimostrando sempre di volere mangiare la carne tua.

Quarta: elli ha la bocca velenosa, che sempre quando parla, gitta veleno, raportando, e dicendo da sè: — così ha detto il tale e così e così disse il tale. —

Quinto: elli è mordace, che sempre morde colui che gli è contrario.

Sesto: elli non sta mai fermo nè col corpo, nè col pensiero: sempre va dicendo: — amazza quello, uccide quell’altro. — Eìli morde in ogni modo chi egli può1.

Settimo: elli non abbaia mai quando persona gli dice: — tu hai detto così e così; — e non è contento d’èssare corretto del suo fallo.

Ottavo: elli porta la coda fra le gambe, cioè secreta l’arme2; e come uno li dice niente, sempre alla prima è in su’ fatti.

Nona: elli morde a tradimento: che poi che i mali so’ moltiplicati, et elli in ogni modo che può, amazza quello, uccide quell’altro; caccia via colui3, et anco colui. Tu sai bene che sempre ’l ladro e ’l traditore è chi perde. E qui vedi come la sua condizione è tutta canina e arrabbiata. O maladetta lingua, che mai altro che male non fa e non dice! All’altra.

Terza conclusione. Non è sotto il cielo el più pestilente peccato, che quello delle parti, nè si può far maggior peccato in questo mondo. Tu sai che per questo

  1. Il Cod. Sen. 6: Egli è mordace in ogni modo che egli può.
  2. Gli altri Codd., e la stampa, cioè l’arme segreta. E subito dopo nulla in luogo di niente.
  3. Negli altri Codd., e così nella stampa, segue: e caccia via quell’altro.