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predica vigesimaterza | 213 |
diavolo in quegli idoli. E sai quello che ti fa fare il diavolo? Fatti adorare quelli idoli, i quali non vegono, e così gli uomini che gli adorano non vegono. Nè anco questi idoli non odono, nè gli uomini non odono, nè vogliono udire. Che con tutto che io abbi predicato in più luoghi di queste parzialità, una volta m’intervenne che in un luogo che io predicai, uno venne a me, tremando, per la predicazione che io aveva fatta; e venne cor uno suo figliuolo; e con tutto che io parlassi in predica e in segreto, non ebbi mai1 tanta potenzia che io lo’ facessi intèndare, nè con ragioni, nè con esempli, il grave peccato che è èssare parziale, ed altro. Erano pure buoni uomini; ma non lo’ potei trarre del capo quella maladetta opinione; non volsero mai crédare che fusse peccato. E oggi n’è morto l’uno, e credo ch’egli andasse a casa del diavolo.
Terza conclusione: non si può salvare niuno de’ parziali, e’ quali hanno tenute armi o insegne parziali, et hannole lassate ai figliuoli o ai parenti; e non solamente sono cagione de la perdizione loro, ma anco de’ figliuoli che egli ha, et anco i figliuoli de’ figliuoli; acciocchè per quelle insegne sieno sempre mantenuti. O padre, ove vai? — A casa del diavolo, — E tu, suo figliuolo, ove vai? — Pure a casa del diavolo. — E tu altro figliuolo o vero altro parente che ti tieni la medesima arme, dove vai? — Pure a casa del diavolo. — Oh, oh. oh! Vuoi vedere come costoro amano l’uno l’altro? Sai, quando si dipégne un’aquila adosso a uno lione, uh! subito colui che tiene la parte a contrario, fa dipégnare per vendetta uno lione adosso a una aquila. Or va’, ora ti se’ fatto cavaliere, poi
- ↑ Meglio il Cod. Sen. 6, che dice; e con tutto che io parlassi con essi, nè in predica nè in segreto non ebbi mai ec.