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il bene, e amolo, e noi fo? Nulla. S’ io vego il pane, e amolo, e noi voglio, che die seguitare? Non posso vi- vare. Queste tre cose si vogliono insieme: egli bisogna l’operazione e la facultà. Poter far bene; Saper far bene; E voler far bene ’. La prima ci dà Idio senza noi; la siconda ci dà Idio con noi insieme; la terza ci dà Idio per noi. La prima che viene da lui solamente, noi non aviamo adoperar- ci ^ a nulla; e questo è il potere. La siconda ce la dà a noi con esso noi insieme; e questo è il sapere. La terza è data a noi, solo per noi e non cresce a lui nulla. Tutte queste grazie riceviamo da Dio, le quali grazie si dimostrano in questi dieci lebbrosi che uscirono dal ca- stello et andare a lesti Cristo. Sai qual’è il castello? È r anima, la quale sta nel peccato; e perchè questo dispiace a Dio, sì disse egli agli discepoli, come dice nel Vangelo: Ite in casteìlum quod contra vos est:^ —Andate nel castello, il quale è contra a voi. — E perchè questi lebrosi volevano tornare a Dio, essendo nel castello, cioè nel peccato, eglino cominciaro a considerare la gravezza loro e la colpa lor»). Allora, e Idio li manda ^ la sua grazia, e liberali; e di castello diventa città perfetta e buona. Inde David: ® Gloriosa dieta sunt de te^ civitas Dei: — Io so’ detta gloriosa città di Dio, che prima ero ca-

  • I] Cod. Seti. 6 dice: Sapere, fare bene, una — Potere fare bene, due — E volere fare bene, tre. E poi segue: La lìvinia dà Leo siue nobis.

Siconda, dat nobis Deus nobiscuni. Terza, dat nobis Deus propter nos. — La prima ci dà Idio senza noi ec. 2 11 Cod. Sen. 6 e il Pai., a operarvici. 3 Vangelo di S. Luca, cap. xviiij, vers. 30. 4 11 Cod. Sen. 6 e il Pai,: E allora Iddio li manda ec. s Salmo Ixxxvj, vers. 3.