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predica vigesimaterza | 207 |
il bene, e amolo, e nol fo? Nulla. S’io vego il pane, e amolo, e noi voglio, che díe seguitare? Non posso vivare. Queste tre cose si vogliono insieme: egli bisogna l’operazione e la facultà.
Poter far bene;
Saper far bene;
E voler far bene1.
La prima ci dà Idio senza noi; la siconda ci dà Idio con noi insieme; la terza ci dà Idio per noi. La prima che viene da lui solamente, noi non aviamo adoperarci2 a nulla; e questo è il potere. La siconda ce la dà a noi con esso noi insieme; e questo è il sapere. La terza è data a noi, solo per noi e non cresce a lui nulla. Tutte queste grazie riceviamo da Dio, le quali grazie si dimostrano in questi dieci lebbrosi che uscirono dal castello et andare a Iesu Cristo. Sai qual’è il castello? È l’anima, la quale sta nel peccato; e perchè questo dispiace a Dio, sì disse egli agli discepoli, come dice nel Vangelo: Ite in castellum quod contra vos est:3 —Andate nel castello, il quale è contra a voi. — E perchè questi lebrosi volevano tornare a Dio, essendo nel castello, cioè nel peccato, eglino cominciaro a considerare la gravezza loro e la colpa loro. Allora, e Idio li manda4 la sua grazia, e liberali; e di castello diventa città perfetta e buona. Inde David:5 Gloriosa dicta sunt de te, civitas Dei: — Io so’ detta gloriosa città di Dio, che prima ero ca-
- ↑ Il Cod. Sen. 6 dice: Sapere fare bene, una — Potere fare bene, due — E volere fare bene, tre. E poi segue: La prima dà Deo sine nobis. Siconda, dat nobis Deus nobiscunm. Terza, dat nobis Deus propter nos. — La prima ci dà Idio senza noi ec.
- ↑ Il Cod. Sen. 6 e il Pal., a operarvici.
- ↑ Vangelo di S. Luca, cap. xviiij, vers. 30.
- ↑ Il Cod. Sen. 6 e il Pal.: E allora Iddio li manda ec.
- ↑ Salmo lxxxvj, vers. 3.