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predica vigesimaterza |
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lumine1; cioè, nella mala via e non nella buona. Dice il Signore a tutti quelli che vanno nella via de’ peccati: — se tu non cognosci me, tutto buono e te tutto gattivo, io ti gastigarò. — Vuoi vivar bene e capitar bene? Or ispera in lui, e non ti fidare altro che in lui; non ti fidare mai in te. Come tu ti dai a Dio, subito egli t’illumina2 lo intelletto, e datti questa grazia, e cognosci Iddio èssare tutto giusto e tutto buono, e te cognosci tutto gattivo et iniquo: e questa grazia Idio la dà allo intelletto. Un’altra grazia è data alla volontà; et è la siconda che va dopo questa, cioè, che consente di voler fare quello che crede che piacci a Dio; intendendo3 che egli reddet unicuique secundum opera sua: 4 — Egli rendarà a ognuno, secondo la sua operazione. — E che vale avere la prima grazia di cognósciare il sommo bene, e non avere la volontà sua in lui? Nulla. Chi ha la prima, gli bisogna ancora la siconda; cioè d’avere la volontà a far bene per la grazia, la quale egli ha già ricevuta: e subbito in questo egli ha la preveniente e la conseguente. Nè anco non gli vale nulla, se egli non ha la susseguente di volere méttare in operazione ciò che crede che piaccia al sommo bene. Eppure anco questa tiene che venga da Dio; però ch’egli è detto: Sine me nihil potestis facere5 — Senza me non potresti fare, se non nihil. — Che cosa è nihil? È il peccato; sì che tu non potresti fare senza Idio, altro ch’il peccato6: Spiritus est
- ↑ La Vulgata: Qui ambulavit in tenebris, et non est lumen ei, speret in nomine Domini ec.
- ↑ Il Cod. Sen. 6, t’alumina.
- ↑ Il Cod. Sen. 6, e intende.
- ↑ Apocalisse, cap. xxij, vers. 12.
- ↑ Vangelo di san Giovanni, cap. xv, vers. 5.
- ↑ Il Cod. Sen. 6, se none el peccato.