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devorare l’anime. — E come egli vede di poterla piglia- re, e egli la piglia, e legala in molti modi, i quali egli ha insegnati* * imperò che da lui vengono tutte le malizie, e perchè ogni peccato e ogni vizio viene da lui. E egli ci è detto in altro luogo: Eslote sancii, quoniam ego sanctus sum, dicit Dominus: ‘ — Seguitate me il quale so’santo, dice el Signore: e non seguitate le malizie del dimenio. — E quelli che noi vogliono seguitare, vanno dietro a quelle malizie del dimonio, ch’ io t’ ho detto. De’ quali dice Osea al viiij cap.: Facti sunt ahominabiles, sicut ea quae dilexerunt: — Elli so’ fatti abominevoli, come quelle cose che eglino hanno amate. — Oh, quanto vituperosa cosa è quella che fanno coloro che seguitano il dimonio nel matrimonio! Eglino l’usano per modo che non è lecito a dire! Io ho udite cose tanto sterminate, che per r anima mia io non le direi nè in predica nè in ragio- namento. Io so’ certo ch’ egli è vero, e io stesso ne stu- pisco, che tanto male si faccia. Ma non essendo altro che nel pensiero, mi pare uno orrore! ^ Oli, ou, come v’ accieca il diavolo a far tali cose! Io non te le dico, eccetera: tu m^ hai inteso, chè quello e cederà ti dimo- stra molte cose. Basti, basti; e sia in quanto a modi non debiti. Vediamo l’altro. El secondo è in quanto ch’ è a tempi non consueti. I tempi non consueti so’ i dì di feste, i dì di quaresima, i dì di digiuni, ogni vigilia comandata dalla santa chiesa. Dice il nostro Alissandro, che ogni volta che s’ usa il matrimonio in dì di digiuni o di quaresima o vigilie o in dì di letanie, o in ninno dì comandato, se in tale dì s’ usa per saziare libidine e non per altro, non per aver

  • Sancii eritisy ec. (Ep, prima di san Pietro, cap. 1, vers. 16).
  • Gli altri Codd., xino orrore a pénsarlo.