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Sieonda cagione è per la morte, e dicoti che chi troppo r usa, capita male in fine. E voti dire ch’ io so’ stato in luogo dove un giovano aveva preso moglie una giovana, e tanto si seppeno ben regolare, ch’ elli morì in braccio della sua propria donna. Or tolle! Or se’con- solata! Anco ci è peggio, che talvolta essendo la donna gravida, per lo troppo usare si disperde la creatura. O diavolo incarnato, non vedi tu quello che tu hai fatto, che hai cacciato il tuo figlio a casa del diavolo, là dove tu il conducevi in gloria, se tu ti fusse un poco rafre- nato? Sai che dice Alissandro? Dice che ogni volta che la donna usa col marito e ’l marito colla donna, se ella è gravida, si mette pericolo di dispèrdare il già conceputo figlio, e per questo dice che sempre peccano mortal- mente. Ma volesse Idio che pure usando colle vostre donne, che delle mille volte una voi noi faceste col pec- cato’ mortale! Conchiude Alissandro e dice, che se pure elli s’ usa senza pericolo, anco è peccato, ma è veniale. Però da ora innanzi sappiatevi regolare, per l’amore di Dio. Terza cagione si è il non potere generare figliuoli, o‘se so’generati, si disperdono in pochi mesi, sì che vedi il peccato: o non nasce vivo o non ingenera. Doli! gusta questo essemplo ch’io ti dico l Se uno avesse un campo di terra, e lavorarallo e seminami lo, e ine a otto dì anco l’ararà e seminarà, e ine a altri e otto dì el riararà e seminarà, e ogni otto dì facesse a questo modo tutto r anno, quanto grano credi che ricolga in capo dch’anno? Hai fatta la ragione? — Sì. — Non farai mai frutto, fa- ^ Meglio negli altri Codd., con peccato ec. 2 Diversa lezione è quella degli altri Codd. che dicono, ninno. 3 Gli altri Codd., che io ti do.