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Tre mali possono nasciare per la troppo frequenta- zione del matrimonio. E1 primo male è la infermità. Sicondo male è la morte. Terzo è il non poter generare figli, o se so’generati, non pi)rtarli bene. Primo per la infermità sì dell’anima e sì del corpo. E però, o giovano che pigli donna, e tu donna che pigli marito, non ti lassare trascorrere a te medesimo, nè anco per detto dell’altra parte. E voi, padri, siate savi per loro, però ch’eglino vivano sfrenati, non avendo il rispetto a Dio, non pensando a nulla se none a libidine e a diletto sensuale. * Eliino fanno come fa il porco, senza ninno sentimento e senza niim freno. Tochiamo della infermità del corpo. Se tu non vuoi astenerti per tenere salva e sana ranima, io dico che usandola troppo, fa abbreviare la vita; chè ho sentito che si fa peggio che non fanno le bestie; in tanto disordine s’usa et in tanti modi, e cetara! Oh, in quel cetara c’ è quante cose dentro, e tu m’ intendi! E sai che adiviene? Che tal- volta® diventa come insensato e pazo o bestiale, senza ninno sentimento. Ode Esdra al iij cap.°: Multi propter uxores studi facii sunt: ® — Molti per lo disordine della sua propria moglie so’’^ diventati pazi. — Equipuoive- dere apertamente come per lo troppo pigliar diletto caschi in peccato mortale.

  • Negli altri Codd., sensuale.

2 II Cod. Pai. e il Ood. Sen. 5 leggono: Addiviene che talvolta ec. 3 Questo passo non solo non si trova in alcun libro d’ Esdra, ma du- bito che non appartenga per nulla alla Sacra Scrittura. ^ Tutti gli altri Codd. leggono: per li disordini., per la sua propria moglie sono ec.