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XXI.

In questa seguente predica si tratta come et matrimonio
debba èssare considerato, per tre belle ragioni.

Diliges proximum tuum, sicut te ipsum — (Iterum ubi supra). Anco stamane si rinnuova il comandamento di Dio a tutti noi, dicendoci: — Amarai il prossimo tuo come te medesimo. —

Nella predicazione di ieri noi ponemo come il matrimonio dovea èssare considerato per tre modi: el primo, come dovea essere regolato: secondo1, come dovea èssare santificato, e terzo come dovea èssare onorato. Delle quali tre considerazioni noi ne vederne solamente la prima, come doveva èssare regolato. Stamane aviamo a vedere2 l’altre due parti, come díe èssare santificato et onorato; come Pavolo cel dimostra al primo cap. ad Thessalonicenses: Sciat unusquisque vestrum vas suum possidere in santificatione et honore3: — Ognun di voi sappi possedere il suo vaso in santificazione ed onore. —

Adunque vedremo la prima considerazione, che è la siconda di quelle d’ieri: come questo santo matrimonio díe èssare santificato. Tu hai quel bello detto4 di Dio, dicendo a tutti: Sancti estote, quoniam ego sanctus sum5: —

  1. Gli altri Codd. dicono: Stamane aviamo a vedere il secondo ec.
  2. Negli altri Codd., Stamane noi vedremo.
  3. Epistola prima, cap. iiij, Vers. 4.
  4. Negli altri Codd. quello bel detto.
  5. Epist. prima di S. Pietro, cap. I, vers. 16. E dice: Sancti eritis ec.