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d ce così; che se ella crede che elli non farà altro pec- Cito, ella non li die mai consentire. Altri ci so’ che di- cono in altro modo, ma io m’ acordo al detto d’ Alissan- dro. Qui in Italia, se il marito non sa, mai la donna non gliel debba dire, per lo maladetto vizio. ‘ 0 donna, se ’l tuo marito è sodomìtta, mai non glil dire. Io vi do a voi donne tutte questo consiglio: non glil dir mai. Questa materia a predicarvela per certo ella vi sarà molto utile. Tu hai vedute tre briglie o tre freni, come la carne die èssare rafrenata; e questo è detto in quanto alla pri- ma verità. La siconda verità; come la carne die èssare ordinata; e questo si è per la ubidienzia. Io ti voglio dimostrare due obedienzie. l’una è il voto regolare. l’altra è il voto matrimoniale. E1 nostro è il voto regolare, il quale doviamo man- tenerlo insino alla morte. L’altro è il matrimoniale, cioè il tuo. Marito e moglie ognuno si die mantenere. Ma diciamo: chi è più obligato, o il religioso al suo prelato, o la donna al suo marito? Dicono i dottori che 1 è più questo del voto regolare. La ragione: perchè elli è palese e volontario; ma quello del matrimonio è voto mutuo. Del nostro voto sai come è fatto? È come io son tenuto d’ ubidire il mio magiore; che ogni volta che ’l mio superiore mi comandasse che io facesse uno solo peccato veniale, io non so’ tenuto a ubidirlo, con tutto ch’ io gli sia suggetto. Sai perchè? Perchè io gli so’obli- gato a ubidire al bene e non al male; e se elli mi co- Intendi; pel maladetto Tizio che domina, della sodomia.