Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/144

136 predica vigesima


di che predica costui stamane? — Sai perchè io predico di queste cose? Per tuo utile. Tu forse dici: — Oh, ie tue parole mi danno puzza infino alle ciaravella!1 — Ciò ti dico: che a me non mi pare puza, ma la più odorifera cosa del mondo. Non sai tu che ieri io te ne dèi l’essempro di quell’avaro, el quale trovò quelli danari nella feccia, e cavonneli. Egli ci conviene vedere qui tre verità.

Prima, come la carne díe èssare rifrenata.

Siconda, come la carne díe èssare con lui ordinata.

Terza, come al tempo díe èssare regolata.

La prima verità: come la carne díe èssare rifrenata; dichiararotti il modo. Tre freni si conviene avere:

Primo, i termini del matrimonio2 non passare.

Sicondo, contra natura non operare.

Terzo, i tempi con discrezione considerare.

Al primo: i termini del matrimonio non passare. Alissandro parlando di questa materia, trattò d’uno detto d’Agustino. Dice che ogni volta che il marito [usa colla sua moglie, o vero la moglie col suo marito]3 nelli usati termini, in discreto tempo e con intenzione d’avere figliuoli, e ha in sè una intenzione così fatta, che eziandio potendo, non essendo sua moglie, nel proprio il farebbe4; dice che costui esce de’ termini, perocchè costui non Fama come sua donna, ma come femina. Vedelo alla 32ma5. questione, quarto cap.: Origo in sententia. Ergo

    rispondersi con le stesse parole pronunciato dal Santo in questa predica: „se ci fusse niuno uomo che anco mormorasse del mio dire, diteli che elli díe avere marcio il dosso„.

  1. Tutti gli altri Codd., cervella.
  2. Corretta la lezione del nostro Testo, che qui e poco sotto dice, marito.
  3. Parole che mancano per difetto di copia nel nostro Testo.
  4. Difettosa lezione di tutti i Codd.
  5. Negli altri Codd., alla tregesima seconda.