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predica decimanona 115


suo. Così dico d’ogni arboro1. O come tu conosci gli arbori? Per frutto, se è buono o no. Così cognósciarai al frutto della donna se ella è buona; quando la donna è buona, ed ella fa figliuoli, che è il più nobil frutto che si possi fare in questo mondo, quando eglino so’ buoni. Tu sai che questo arbore il piantò Iddio, e il frutto suo è la più nobile cosa che possa èssare. Oh, a vedere uno fanciullo mastio, non vedesti mai il più bel frutto! L’arbore tu sai che fu piantato in così prezioso luogo, cioè nel paradiso terrestro, e fu fatto per le mani di Dio proprio. Molti so’ che non considerano quanto egli è uno fanciullo o una fanciulla; e molte persone avendoli, non l’apprezzano nulla; e quando lo’ vede fare una fanciullezza, non li sanno comportare, tanta poca discrezione hanno! Che tali so’ che sapranno meglio comportare una gallina, che fa ogni dì un uovo fresco, che non comportaranno la propria loro donna; e talvolta la gallina romparà uno orciuolo o ’l bicchiere, e non le darà, solo per l’amore che non le manchi il frutto di quello uovo. O pazzi da catena dimolti, che non sanno comportare una parola da la loro donna, la quale fa così bello frutto; che come ella parla una parola più che a lui non pare, subito piglia il bastone e cominciala a bastonare; e la gallina, la quale gracida tutto dì, che mai non si ristà, e tu hai pazienza di lei per avere l’ovicciuolo, che talvolta ti romparà, e farà più danno che ella non vale; e tu pure hai pazienzia per l’uovo. Molti letrosi, che talvolta vedranno la donna non èssare così netta e dilicata, come eglino vorrebbero, subito la pereuote; e la gallina talvolta insino in su la tavola t’imbratta, et hai pazienzia. O come non consideri tu a quel-

  1. Il Cod. Sen. 6 ha quasi sempre, arbolo.