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92 | predica decimanona |
sta dota della virtù, se volete che elleno sieno amate dai loro mariti.1
O tu che hai fatta fare la incanta2 perchè il marito della tua figliuola le voglia bene, sai che farà Idio per suo giudicio? Farà che tal bene non durarà, e per questo mai non sarai contenta, e anco nè lui nè lei. O uomini, avetemi voi inteso? Or credetemi, e tenete per fermo, che ciò che io v’ho detto, tutte so’ cose vere; chè ogni volta che le virtù so’ poche, non è copiosa nè grande l’amicizia. Se sono mezzane, mezzana è l’amicizia; se so grandi le virtù, grande e copiosa è l’amicizia. E questo voglio che basti per la prima regola. Tòla3 ora la siconda.
La siconda regola, e imparala. Ogni volta che le cagioni so’ debili e disutili, non possono èssare nè forti né fruttuose l’amicizie. Al debile non è forte l’amicizia; al disutile non è fruttuosa l’amicizia. Son debili le cagioni? — Si. — L’amicizia è debile. Sai come so fatte?4Piglia l’esemplo. Sai come è fatta l’amicizia di un oste con uno viandante? El viandante giógne all’oste: — Dio t’aiuti. — Tu sia il benvenuto. — Hai che mangiare nulla? — Sì. — Or cuocemi una minestra di cavolo e due uova. — E mangiato, il viandante il paga e vassi via; e subbito che è partito d’inde, è dimenticata questa amicizia; chè non sono anco smaltite l’uove, ed è passata quell’amicizia. Quest’amicizia non è attaccata da niuno
- ↑ Invece negli altri Codd. si legge: E però, o donne che avete le vostre figliuole, fate abbino questa virtù, se volete sieno amate dalli loro mariti.
- ↑ Cioè l’incanto.
- ↑ Gli altri Codd. e la stampa: Tolle.
- ↑ Il Cod. Sen. 5 così legge: Al debile non è forte l’amicizia; al disutile non è forte l’amicizia, è debile. Sai come sono fatte?