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predica terza | 59 |
anima. Prima dico che bisogna che ’l dicitore abbi l’ofizio come del predicatore:declaratio sermonum tuorum. Anco bisogna l’ofizio del dichiarare, el quale apartiene pure al dicitore: illuminat. Anco bisogna il terzo ofizio, cioè chi oda; per lo quale udire la mente s’amplia, e viene in altezza d’intelletto: là dove non cognosceva, viene a l’intèndare; e però dice: et intellectum dat parvulis.
Adunque, di questi tre ofizi parleremo: istamane de’ due, e dell’altro parleremo domane. O donne, domani vi voglio fare tutte predicatrici. E questo perchè addiverrà? Perchè stamane udirete da me la dichiarazione, e da questo arete la mente illuminata, e poi potrete veramente èssare predicatori e predicatrici. Prima vediamo il dicitore: declaratio sermonum tuorum; vediamo quello che dìe fare il predicatore. Dico che questo so’ tre parole, e ogni parola vorrebbe una predica; considerato che noi predicatori aviamo ammaestrare giovani e vechi, fanciulli grassi e magri; che è involto in una ragione di peccati, chi in un’altra; chi in molte ragioni. Elli ci conviene dire con modi, con ordini, con gesti, sì che la dottrina abbi quello effetto per lo quale ella è detta; recandoci alla memoria quello che disse Cristo a santo Pietro quando elli pescava: Volo vos facere piscatores hominum. — Io voglio voi fare piscatori d’uomini. — Questo non significa niuna cosa, altro che colui che predica la parola di Dio1. Chi meno intende la predica, talvolta più loda il predicatore; chè quando sarà domandato uno che non intenda molto, el quale abbi udita la predica, — che disse
- ↑ In tutti i Codd. seguitano appresso le parole: Anco Girolamo; quindi una breve lacuna, dove sembra che si volesse addurre un qualche passo delle opere di quel Santo.