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56 | predica seconda |
ne so’ di tre stati; cioè lo stato delli incipienti, lo stato dei proficienti e lo stato dei perfetti. Comanda Idio che costoro non siano tochi per niuno modo. Ne flarent super terram, neque super mare, neque in ullam arborem. — Non soffiare, sta’ saldo, non far danno nè sopra alla terra, nè sopra al mare, nè sopra a niuno arbolo.— Significa il mare lo stato dell’incipienti; il quale stato sempre ha temenzia di Dio, sempre triema e sempre ondeggia. — Doh! io non vorrei fare contra al volere di Dio, come io ho fatto per lo tempo passato; — e l’angiolo subito dice al vento: — Sta’ saldo. — E questo è in quanto alli incipienti.
La terra significa, perchè ella è stabile, lo stato dei proficienti, i quali stanno saldi a fare quello che Dio ha comandato, e quello che comanda la sua santa Chiesa, e quello che tengono i dottori santi; e se essi hanno delle avversità e delle tentazioni, ellino s’aitano collo arbitrio di non volere cascare; e gli angioli corrono subito da quello luogo donde viene la tentazione: — Va’ adrieto, non soffiare, non fare danno sopra alla terra; — e così so’ aitati.
L’altro si è li arbori i quali stanno in aire, significa lo stato dei perfetti, i quali sempre stanno in contemplazione delle cose superne; che, bene che vengano a loro e’ tentatori, non si curano di nulla, sempre avendo il rispetto all’altissimo Idio loro creatore. E come li angioli veggono questi tali tentatori1, corrono là. — Sta’ saldo, non toccare costoro, non far danno in niuno arboro; imperò che questi son coloro che so’ segnati col segno di Dio vivo nelle fronti loro. Va, indrieto, chè voi non
- ↑ Nel Cod. Sen. 4 queste tali tentazioni.