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44 predica seconda

Terzo notabile. Sappi che ogni volta che i pianeti non andassero con quella ragione e con quello modo che Idio ab eterno lo’ diè che facessero, e’ quali sempre hanno ubidito; ma poniamo che o elementi o cieli o corsi che per niuno1 modo facesero contra l’ordine dato a loro, subito tornerebbe ogni cosa come era prima, cioè uno brodetto, cioè mescolato ogni cosa insieme; sarebbe uno caos.2 E, come odi, avendo Iddio solo per la governazione dell’uomo posto ogni cosa a ordine, così simile ha posto all’anima l’ordine suo; e ogni volta che l’anima non tiene l’ordine che debba, simile sarebbe uno caos, e ogni cosa andarebbe a brodetto. Tu vedi che chi levasse e’ pianeti, non arebbe niuno governamento, e l’uomo non potrebbe vivare. Elli non nascerebbero i frutti della terra; se sempre fusse verno, mai non nasciarebbe nulla. Simile se fusse sempre state; simile se fusse sempre primavera, e così se fusse sempre autunno. Così adiverrebbe all’anima: se le mancassero li ordini che essa debba avere, ogni perfezione le mancherebbe. Vede l’altro.

Quarto notabile. Fa’ ragione che l’anima sia come una città, la quale sia recata in quadro come questo pulpito; la quale abbi quattro porte da ogni parte, una porta dal levante, una dal ponente, una dal mezodì, una dal setentrione; e che non si può entrare per niuno modo in questa città, se non per queste quatro porte. Le quali porti io ti pongo che sieno quatro effetti, i quali sempre ha l’anima, senza li quali niuna non può éssare. A regola: prima dalla porta del levante. Che

  1. In senso di, alcuno, come l’usa spessissimo l’Autore.
  2. Così in tutti e tre i Codd.; e se il costrutto non è regolare, notevole è certo la efficacia della dizione.