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14 | predica prima |
be tutta la natura angelica a uno a uno. Ella cognobbe tutto il coro degli angioli, tutti li troni, tutte le dominazioni, tutte le virtù, tutte le podestà, tutti li principati, tutti i cherubini e tutti i serafini: io ti dico a uno a uno tutti e nove i cori. Se tu guardi in Dionisio, che parlò d’angioli molto altamente, tu vedrai e udirai di nobilissime gentilezze. Ogni cosa intese, che non l’era oculta una minima particella che non le fusse palese. E questo è il terzo cognoscimento.
Quarto cognoscimento è incriato divinale: questo apartiene a Dio. Credi che Ella intendesse dell’essenzia di Dio? Sì, i i! Ella intese e cognobbe più che colui che salì infino al terzo cielo; infinito più di lui; meglio, io ti dico; chè tanto era cognito il cuore suo a Dio, che mai non si partì da lui. Se ella orava, el suo cuore era con Dio; se Ella mangiava, el suo cuore sempre era con Dio; ed eziandio dormendo lei, il suo cuore sempre era a Dio. El suo cuore era più con Dio, quando Maria dormiva, che cuore che mai fusse desto, in Dio in questa vita. E questo fu quello che volse dire Salomone nella Cantica: Ego dormio, et cor meum vigilat. — Io mi dormo, e ’l cuore mio veghia. — Sempre acquistava merito, però che in ciò che Essa faceva, aveva il pensiero all’Altissimo Idio. E tanto fu questo cognoscimento di Dio, che ragunando insieme tutti i cognoscimenti che mai ebbe niuno in questa vita, o vuoi profeti, o vuoi patriarchi, o vuoi apostoli, o vuoi confessori, e ogni criatura criata da Dio, tutti ragunati costoro insieme da una parte, e ponendo quelli di Maria sola dall’altra parte, sono più quelli di Maria incomparabilmente, che quelli di tutti gli altri. O albachista, ha’ tu fatta questa ragione 1, quanto
- ↑ Cioè, O abbachista, hai tu fatto il calcolo, ec.