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predica decimaquinta 381

siero qui a queste cose transitorie, e non avendo rispetto a nulla dell’altro mondo. A’ quali dice santo Paolo a’ Corinti: Animalis homo non percipii ea quae sunt spiritus Dei: — L’animale uomo non intende quelle cose che sono di Dio, nè di niuna cosa spirituale. — E così ti dico di ciascuno vizio e peccato, dove tu ti se’ involto. Ogni volta che tu se’ in questo terzo delettamento, che tu sottometti la ragione alla sensualità, ogni volta se’ in peccato mortale, et allora ogni tua opera diventa insanguinata per la colpa tua. E questo è il terzo delettamento. E questo sia la fine della siconda parte principale di concupiscenzia carnale con tre dilettazioni. Prima spirituale dilettazione: non è questa dove si riposa il peccato mortale. La siconda fu dilettazione sensuale: nè anco si riposa qui. La terza è dilettazione carnale, et ine si riposa. E però facta est tertia pars maris sanguis. E però sappi che ogni volta che tu hai questi diletti, o omicidi, o tradimenti, o furti, o lussurie, o avarizie, o dissoluzioni, o simili peccati mortali che uccidono l’anima, ogni volta che tu consenti in loro, i fatti tuoi stanno male. Laetantur cum male fuerint, et exultant in delectationibus pessimis: — Coloro che godono di far male ec.1 — O donne, domane, domane conchiuderemo questa materia.

Vediamo la terza parte e fondamento; cioè ragione animale, dove Giovanni ci dimostra: Et mortua est tertia pars creaturae eorum, qui habebant animas in mari, et tertia pars navium interiit. — Dice che elli è morta la terza parte delle creature loro, le quali avevano anima nel mare; e che la terza parte delle navi perirono. — Chi so’ costoro che pericolano in mare e ruinano?

  1. Nel solo nostro Cod. segue un breve spazio bianco, destinato alla rimanente versione del passo latino.