tuae comedit me1: —
El zelo della tua casa m’ha divorato. — E però dico: irascimini; adiratevi e non peccate, e così meritarete. Se tu dicesse: — Oh! io fo questo per santo zelo; — rispondoti che io no ’l so già io: sâtelo tu; non ti ingannare.2 Io ti voglio dire quello che adivenne a Perugia. Fu uno il quale bastemiò Idio in su la piazza; et un altro udendolo, li diè una boccata3. Subito colui che aveva ricevuta la boccata, ricognoscendosi che aveva detto male, disse a colui che gli avea data4: — dammi l’altra, — e volseli l’altra guancia. Sentendo il padre che questo suo figlio era stato battuto da colui, subito corse ine, e saputa la cagione, disse a colui che l’aveva battuto, che anco ne li desse un’altra. Tutto questo fu per zelo di Dio. Dico che questo è di merito, et anco meritò colui che bastemiò per la pazienzia sua5. Anco fu a Firenze alla porta del podestà, uno voleva andare al podestà per una grazia; giunse alla porta. Colui che stava alla porta, non voleva aprire: pure infine tanto disse costui, che elli aperse bastemmiando Idio. Come elli ebe aperto, e colui avendo udita la bastemmia, subito prese questo portinaio, e dielli molte pugna e calci; e come l’ebe6 così battuto, et elli si fugie via. Elli li fu mandato dietro, et infine fu preso. Domandandolo il podestà: — perchè hai tu battuto questo mio portinaio? — elli disse: io venivo per parlarvi, che vo-
- ↑ Salmo
lxviij, vers. 10.
- ↑ Di qui ha principio il settimo dei Racconti editi da Zambrini, loc. cit., pagg. 17-18.
- ↑ Boccata dicesi quel colpo che si dà altrui nella bocca con mano aperta; come guanciata nella guancia (Z).
- ↑ Il Cod. Pal., gliela aveva data. Nell’edizione dello Zambrini, gli aveva data la boccata.
- ↑ Qui termina il settimo e tosto segue l’ottavo dei Racconti editi in loc. cit., pagg. 18-19.
- ↑ Il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 6, lo ha.