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È ventoso, pieno di vento; chè tu non credi nè vuoi che ninno ti sia appena pari. E ruinoso, chè sempre sta in pericolo di minare co- lui che sta in tale superbia. Donde vengono queste tre cose ? Non vengono se non da superbia, et inde hanno il loro principio. La superbia è porta di tutte le tenta- zioni e di tutti i mali e di tutti i pericoli che mai furo- no, so’ e saranno in questo mondo. Yolta mano: che è opposita alla superbia? È i’ umiltà. L’ umiltà è porta di tutto il bene che mai si fece o farà ^ in questo mondo. Oh, quanto è buona parola! Un’altra volta: per la por- ta della superbia entra nell’ uomo ogni peccato, ogni scellerazione, ogni vizio che si può operare o pensare o immaginare. Per la porta della umilità entra ogni bene, ogni virtù, ogni cosa buona, la quale la creatura può operare in questo mondo. Elle sónno più superbie. Doh ! Ode la mala superbia. Sai che dice ? Dice : — oh, io ho tante divisioni nel cuore, et anco tutto dì mi ce n’ en- trano di nuovo, e sempre combattono nella mia mente, nè mai se ne partono ! — Non so’ utili se elli non le caccia da se, e tiene la vera e la dritta via. Ma intende a quel- lo che io voglio riuscire : le tentazioni che \ engono al- r uomo, non so’ mai a utile dell’ anima, se elleno non sónno infine coronose Chi vuole essere incoronato, sì vuole avere vittoria nelle battaglie dove esso combatte. E la vittoria mai non la potrai avere senza il combatta- le; quia non coronabitur^ nisi qui legitime certaverit ^laco- bus in Canonica sua) Per contrario, colui che è umile, 1 Tutti gli altri Codd. aggiungono, o fa. 2 Cioè, se da ultimo non procacciano all’ uomo corona di vittoria. 5 Questo passo appartiene invece alla seconda Epistola di san Paolo a Timoteo, cap. ii, vers. 6, e dico cesi : Nam et qui certat in agone., non corona tur nisi legitime certaverit.