Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
366 | predica decimaquinta |
Siconda, concupiscenzia carnale.
Terza, ragione animale. (Dûe andiamo? Va’, siede giù1). A casa.
Nelle quali visioni (attende et imparale) ci so’ tre fondamenti delli stermini del mondo, e’ quali procedono et hanno fondamento dalle parti e dalle divisioni. Doh! imparali; chè questi s’imparano alle spese delle parole2, dove tu vedrai i pericoli che so’ dentro nascosi.
Prima, dico, superbia mentale: quelli medesimi. Oh, ella è la mala radice! Affezione carnale e ragione animale! Sai, chi va per questa via, non è niuno che non diventi una bestia. E ponvi mente; che se in una città sònno questi tre vizi, tu vedrai andare a terra le navi con tutti coloro che vi so’ dentro.
Superbia mentale è la prima. Mons magnus.
Ira è la siconda. Ignis ardens.
Impazienzia è la terza. Missus est in mari.
Vediamo il primo: superbia. Mons magnus: uno monte grandissimo, come la Montamiata. Or pon mente. Che vi so’ in su questi monti così alti? Sòvi tre cose:
Prima, freddo.
Siconda, ventoso. Terzo, è luogo ruinoso. Tutte e tre queste cose vengono nell’uomo il quale è superbo. Perchè è freddoso l’uomo superbo? Sai perchè? Perchè ogni luogo alto è freddoso, e l’uomo superbo sempre mira d’andare su alto. O superbo, alza ben su il capo! Tu l’alzarai tanto,3 che tu il romparai.