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340 | predica decimaquarta |
sta male. O albachista, fammi questa ragione: uno starsi in far male, e guardasi di non fare bene, che monta? Hala fatta? E però dice Iddio: — Io ti cominciarò a vomicare. — Non dice afatto, ma dice, io ti cominciarò. E però dico, che tu facci bene, e va’ di bene in meglio; va’ salendo di virtù in virtù a poco a poco; va’ all’innanzi e non tornare mai adietro; non fare per modo che se tu fai bene, tu caschi a poco a poco in terra. Hai veduto che Idio dice al tepido: — Incipiam te evomere ex ore meo. — Doh! basti per la siconda parte della tiepidezza di ben fare.
Terza, che da questa tepidità1 tu cadi in impotenzia. Sai, come colui che è cascato in uno luogo dove elli non si può aiutare. Elli dice: — io non mi posso levare se io non so’ aitato; — e così si sta quasi disperato, se egli non sarà aiutato.. Simile, colui e colei che è caduto nella miseria del peccato, conoscendo la gravezza sua e l’offesa che elli ha fatta a Dio, subito cade in disperazione dicendo in sè medesimo: — io non ho potenzia di rizarmi del luogo dove io so’ caduto. — Oimè, quanto sta male colui e colei che è in tale stato! O fanciullo che se’ cascato nel peccato della sodomia; o cittadino che cominciasti e disponestiti a fare tanto bene; o donne, voi m’avete data magiore amirazione ch’io avessi mai in nissuno luogo. Omnibus consideratis, io mi credetti che voi perseveraste meglio che donne del mondo; che se elli vi era una vanità quando io venni l’altra volta, ora ce ne so’ sette. Incominciamo alle vedove, dove de’ rilucere più onestà che in niuna altra. O vedove, voi solavate portare il mantello, sai; e le giovane fanno altro, che fanno del mantello birretta per mostrare le guancie; tu
- ↑ Gli altri Codd,, tiepidezza.