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a poco a poco; che pure quando esse debbano venire meno, a poco a poco vengono meno. E però dico che è meglio che a poco a poco tu salga di virtù in virtù. Doh! dimmi: se uno avesse andare da Siena a Roma, e andassevi in uno mezzo dì, e in uno mezzo dì tornasse, non sarebbe buono fatto? Mai sì. Ma se tu porrai mente poi a costui, elli ârà fatto come il cavallo corso, che tanto va in uno dì, che non caminaa poi in quattro tanto, e poi in fine si guasta. Io ti dico che elli è meglio d’andare pian piano, e pónar mente a ogni cosa. E andando così, tu levarai via molti pericoli che ti potrebbero venire. O guarda l’oposito. Se tu se’ rico et ogni dì cavi un denaro della tua ricchezza, tu sei adietro ogni mese trenta denari. Quando ella1 va adietro, ella va male, e non te n’avedi. Sai come va anco la ricchezza che va via di subito? Va come vedi fare all’oca. Un’oca vola e grida e corre, e va dicendo: — ca, ca, ca, ca; — e poi si pone in terra, e così si sta. E simile fanno molti, che come lo’ viene il pensiero a voler fare un bene, subito corre corre senza nulla2 considerare; e talvolta li sarà detto, et elli si fa beffe d’altrui; e per lo loro non volere considerare a quello che lo’ farebbe di bisogno, a poco a poco pericolano. Sappi che queste so’ grazie che manda Idio, quando una anima vuol seguitare la volontà di Dio. E però debbi molto bene discèrnare quello ti converrebe fare. E però se questa grazia mandata da Dio, discende nell’anima tua, sai che ti convien fare? Ode Paulo al quarto cap.:3 Noli negligere gratiam Dei: — Non essere negligente

  1. Intendasi, la ricchezza.
  2. Il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 6, senz’altro.
  3. Cioè, al cap. quarto, vers. 14, della prima Epistola ad Timotheum; dove dice: Noli negligere gratiam, quae in te est.