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330 | predica decimaterza |
fueritis, gladium suum vibrabit: arcum suum tetendit^,et paravit illum. Et in eo paravit rasa mortis; saggittas suas ardentibus effecit.1 — Se voi non vi convertirete, o peccatori, che fate tanto male, io cavarò fuore la spada e scotarolla, e tendarò l’arco mio e teròllo apparechiato a saettare contro voi. E mandaròvi vasi di morte per giustizia e per mio giudizio. Io vi mandarò sterminio nelle vostre terre per molte guerre che ârete: io vi mandarò pestilenzie, cari,2 che la terra non vi rendarà frutto. — Tutte queste e altre cose mandarà3 Idio a quelli popoli che hanno questi vizi e peccati con queste condizioni, sai. Quando Idio disse ad Abraam, che farebbe che le sue genti signoreggiar ebbero le genti delli Amorrieri,4 et Abraam diceva a Dio: — Quando m’aterrai tu la promessa che tu m’hai fatta? — Idio gli rispose: Nondum completae sunt iniquitates Amorrhaeorum: — Non so’ ancora compiute le iniquità di questi Amorrei. E però aspetta anco un poco . — Sai perchè? Perchè non erano anco compiuti d’essere involti in tutte queste malizie e scelleruzioni. Io mi credo che voi m’aviate molto bene inteso! E questo basti per la siconda parte principale.
La terza parte principale si è terrore grandissimo; dove dice Giovanni: Et misit qui sedebat super nubem falcem suam in terram, et demessa est terra5: — Dice che colui che aveva la falce in mano, la misse in terra, e mietè la terra. — E questo si è per giudicio di Dio. Sai quando Idio manda di questi suoi giudizi, e in quanti modi? —