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predica decimaterza | 325 |
qua o di là: Nullum malum impunitum. E però a tutti dico: chi si sente aver fatto dei peccati, aspetti per certo che elli ne sarà punito. O fanciulli, se voi volete sterminare la vostra città e la vostra patria, siate soddomitti; io dico se voi volete ch’ella sia sterminata, e non vi ristate mai di soddomitare. Simile dico delli altri peccati. O robbatori, non vi ristate mai di robbare a chi voi potete. O donna che se’ a matrimonio, ed anco a te uomo, fa’ che ogni cosa vada a broda1. Anco a te donna2, non ti ritenere di vestimenti: fa’ che tu abbi de’ vestiri assai. Fa’ che tu vadi colle code, colle maniche grandi; e non pensare come la robba vada e venga. E se tu ne puoi avere sei o otto tanto più, meglio. E io ti prometto che se tu non le lassi per amore, ti saranno fatte lassare per forza. Tu hai l’esemplo in sugli ochi, e no ’l vedi, o cieca. O mercatanti, non fate mai contratto che lecito sia. O tu che hai dell’usura, non la rèndare mai. O voi che avete odi e rancori, non fate mai pace. O superbi, non v’aumiliate mai. Se voi farete di queste cose, voi àrete fatto uno fondamento di quelli maschi a disfare la città vostra. Uno: all’altro, chè questo non fu botto3.
Sicondo, che tu ti mantenga al mal vivare. Ode santo Ieronimo quello che dice: In omni statu et conditione reperiuntur boni et mali: — In ogni stato e condizione si truovano de’ buoni e de’ gattivi. — O fanciulli, soddoma! E fa’ ogni male e peccato, e fa’ ogni mala usanza, et abita sempre dove si fa ogni peccato. Fa’ de’ peccati molti e di molte ragioni!
Terza è iniustizia. O voi che avete a punire, fate che