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324 predica decimaterza


iniustitias enim suas humiliati sunt: — Per la loro iniustizia ellino sonno aiimiliati; — chè Idio li giudica a quelle pene eternali, alle quali saranno e staranno suggietti eternalmente.

Terzo si è terrore, quando Idio manda li estermini suoi in una patria o in uno populo. E se tu considererai a quello ch’io ti dirò, tu potrai imparare e cognósciare quando Idio vuole disfare o minare o sterminare una patria o una provincia o uno populo. E questa regola fa’ che tu la ’mpari, imperò che questo ch’io ti dirò, non è ciuffola1 e non è sogno e non è indivinamento, anco è testo della santa Scrittura, tenuto dalla santa Chiesa. Dico che quando la biada del diavolo è matura, ella ha sette condizioni; le quali condizioni quando si truovano in uno popolo, aspettino il giudicio di Dio; e se non hanno queste condizioni, mai non se ne disfa niuno populo senza queste sette condizioni2. Or notale:

Primo è di mai vivare e con molti peccati.

Sicondo è comunemente mal vivare.

Terzo è iniustizia con tra i peccati non puniti.

Quarto, peccare con malizia e non per fragilità.

Quinto, affezione sempre a mal fare.

Sesto, in male volere operare.

Settimo, lòngo tempo in essa opera perseverare.

Ode queste condizioni a una a una; e se tu mi dici ch’io non dico il vero, non mi crédare.

Primo, dico della mala vita; cioè multiplicare ne’ peccati. Chi moltiplica, ovvero fa peccato alcuno, per certo elli si conviene che qualche volta elli sia punito o di

  1. Cioè, bagattella. Il Cod. Sen. 5, bugìa; il Cod. Sen 6, buffa per vanità, baia.
  2. In tutti gli altri Codd., si legge: mai non se ne disfà niuno, dico che mai non si disfà niuno populo senza queste sette condizioni.