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predica decimaterza | 319 |
La terza parte principale si è giudiciale equità. Implebit ruinas et conquassabit capita in terra multorum. Doh! per essere uno poco più abilmente inteso1; udiste tu mai quella novella della volpe e del lupo? Se tu l’hai udita, io te la voglio ricordare, e notala2. Essendo una volta la volpe in una contrada dove essa faceva molto danno, e’ le fu fatto uno lacciuolo cor una gallina in sur un pozo d’aqua. E venendo la volpe, vidde questa gallina: saglie su al pozzo; et egli era ordinato, che come ella locasse la gallina, ogni cosa cadesse nel pozzo. E così l’avenne. Come ella ciuffò la gallina, subito cadde nel pozzo, e per non affogare, ella entrò nella sechia, et ine si stava. Advenne che ’l lupo passava, e vidde la volpe caduta giuso3, e dissele: — O che vuol dire questo, suoro4 mia? O, tu se’ sì savia e maestra, come se’ così male capitata? — Dice la volpe: — O, io so’ pura pura! Ma tu sai che noi siamo d’una condizione, cioè che tu et io viviamo di rapire: aitiamci insieme, come noi doviamo: doh! io mi ti racomando che tu m’aiti di quello che tu puoi. — Disse il lupo: — che vuoi ch’io facci? — Dice la volpe: — entra in cotesta sechia vota, e viene quaggiù e aiutaràmi5. — Dice il lupo: — Hai tu da mangiare nulla? — Dice la volpe: — Elli c’è una gallina. — Ed egli, udendo questo, entrò nella sechia, e come elli vi fu dentro, subito per la gravezza a un tratto egli andò in giù, e la volpe che era nell’altra
- ↑ Il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 5, udito.
- ↑ Questo che segue è il sesto Racconto edito da Zambrini, loc. cit.: il quale non omette di notare che la stessa novella fu riportata eziandio dal Pulci nel suo Morgante al Canto IX.
- ↑ Gli altri Codd., laggiù.
- ↑ Suoro per suora, sorella, si usò comunemente da tutti gli antichi scrittori senesi (Z).
- ↑ Il Cod. Pal,, e aiutami.