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predica decimaterza 317


messem alienam:1 — Niuno metta la falce nel campo altrui. _ O mormoratore, o mormoratrice, fa col giudicio quando tu mormori d’altri: fa’ coll’ordine. Prima giudica te, che tu giudichi altri. Se tu se’ in quel peccato involto, non parlare, ma fa’ che prima ti correga. Ode Pavolo ad Hebraeos cap. quarto: Vivus est sermo Dei, et efficax,, et penetrabilior omni gladio ancipiti. — E1 parlare di Dio è più pontuto2 che ’l coltello penetrabile nell’ossa e ne’ nerbi. — Tutte l’operazioni che noi facciamo sónno palesi a Dio. Aguattisi l’uomo quanto elli vuole, che Idio vede ogni cosa che egli fa. E però se tu fai peccati, parti, chè ’l giudicio di Dio è presso. Sai tu come fa chi fa il fieno? Elìi si reca la falce in mano, et arruota, arruota, arruota. Oimè, oimè, Siena! Quando elli arruota colui che sega, guarditi, dich’io. Che anco poi ch’elli arà segato un pezzo, elli riaruota da capo; e come è così segato, et elli guarda d’atorno da ogni parte dove è da segare. Elli guarda atorno dal levante, dal ponente, dal mezzodì e dal settentrione. Vedi che egli ha già segato in ogni parte, salvo che qui. Però ti dico; guarda, guarda, ben guarda, Siena. Siena è più indugiata,3 che niuna altra patria. Doh, guarda che elli non affili la falce, o che elli non la batta per te! Tu sai che d’ogni cosa so’ prima cotali parlari, e poi so’ i fatti. Tu vedi già qui a Siena l’arrotore de’ cuori4. Doh! non diciamo più, chè dovarebe bastare a intèndare. — A casa. Tu hai in prima

  1. Il Santo cita il cap. xiij, ma per errore. La Volgata bensì dice in questo modo; Si intraveris in segetem amici tiii, franges spteas, et marni conferes: falce autem non metes.
  2. Appuntato, affilato.
  3. Significa, è piu lenta ad emendarsi, che niun altro paese.
  4. Negli altri Codd., l’arrotare dei cuori; e qui vale l’inquieto agitarsi dei cittadini che mossi dalle passioni delle maladette parti, quasi s’arrotano insieme. Arrotore è parola non registrata.