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rum: * — Di gloria e d’ onore tu 1’ hai coronato. Signore: tu gli hai posto una corona in capo ritonda, la quale di- mostra èssare senza principio e senza fine. — E dice che era d’ oro, perfìgurando^ 1’ onore grandissimo dato al fi-^ glio. Et anco hai una figura nello Apocalisse, che con tutto che anco lusserò di quelli che erano incoronati, dice che quando viddero costui quelli incoronati, viginti quatuor se- niores capientes coronas ipsorum et ponebant coronam in ter- ram coram agno— eh’ e’ vintiquatro vechi incoronati, quando viddeno questo Cristo lesu incoronato con tanto onore , si trassero le corone loro e poserle in terra di- nanzi a lui. — E però seguita : et constituisti eum super ^ opera manuum tuarum : — Tu 1’ hai costituito et ordinato a giudicare tutti gli uomini che mai furono o saranno. — E come V oro è sopra tutti i metalli, così costui era sopra tutti 1 savi. Dove tu il puoi comprèndare, però che tutti si trassero le corone loro, e ponevanle in terra quasi dicendo:^— il nostro sapere a rispetto del tuo non è nulla. — E questa è la sua vera cognizione. La siconda si è vera discrezione ; dove dice Giovanni: Et in manu sua falcem acutam:^ — Aveva nella sua mano una falce acuta. — E perchè dice della falce acuta ? Perchè per essa ci è dimostrate tre cose che die avere ogni persona che ha discrezione vera; dico tre condi- zioni. Prima, debba far ben per sè. Siconda, deba dar legge buona e che s’ osservi.

  • Vers. 6 e 7 de] salmo yììj. I Codd/legg’ono : et posuisti eum super

opera ec. 2 Gli altri Codd., pgurando. 3 ^011 così la Volgata; e veggasi tutto il cap. quarto dell’ xVpocalisse^ donde V Autore ha più o meno tolte queste parole. ^ Il Cod. Pai. e gli altri Codd. Sen., quasi dicessero* 3 Apocalisse, cap. xiiij, vers. 14.