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308 predica decimaterza


num1 super nubem: Mitte falcem tuam et mete, quia venit hora ut metatur, quonim aruit messis terrae. Et misit qui sedebat super nubem falcem suam in terram, et demessuit terram2. Dice: — Io viddi una nuvila bianca, e sopra alla nuvila sedeva uno simile al Figliuolo dell’uomo, et avea una corona in testa d’oro, e prima aveva una falce in mano, acuta. Et un altro angiolo uscì del tempio, gridando con grande voce a quello che sedeva sopra il trono sopra la nuvila: Mette la tua falce in terra, e mète; imperò che egli è venuta l’ora del miètare, però che egli è matura la biada. E quello che sedeva sopra la nuvila, misse la sua falce in terra, e metè la terra a tondo a tondo. — Nel quale parlare di Giovanni, et anco David ci s’acorda, tre visioni3 ci so’ dimostrate.

Prima: giudiciale maestà; Iudicabit.

Siconda: giudiciale verità; in nationibus.

Terza: giudiciale equità; implebit ruinas, conquassabit capita in terra multorum.

Prima, vediamo iudiciale maestà. Iudicabit; dice che elli giudicarà come elli sempre giudica. Quello il quale giudicarà, è Iesu, iudex iustus. El giusto iudice die avere tre cose. O quali? Ode Giovanni nel della sua Canonica, dove elli dice che il vero giudice a volere giudicare drittamente gli conviene avere tre cose:

Prima, che elli sia puro.

Sicondo, che elli sia tranquillo.

Terzo, che elli sia savio.

Cioè, che sia puro senza alcuno peccato; che elli sia tranquillo e non con animo turbato; che sia savio,

  1. Le parole super tronum non sono della Volgata.
  2. La Volgata: et demessa est terra.
  3. Il Cod. Sen. 5, tre visioni, e sonci dimostrate. Il Cod. Pal.: tre visioni ci so’ accordate e dimostrate.