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298 | predica decimaseconda |
non se ne può difèndare, ma ella si difende bene dalla spada; e per questo maladetto vizio i Comuni si stracciano e si diburano,1 però che tutti tirate a amore proprio, e non al ben comuno.
La siconda unione è peggiore, e chiamasi coadesione: compactus squamis. Questi sónno come termini che non si possono specificare. Sai come puoi intèndare? Sai come è fatta la ténca, che ha quello squame, quella coadesione? Cosi è proprio di questa corazza, che sta tutta stretta insieme; e così fanno la corazza questi sèttaiuoli, dicendo l’uno all’altro: — teniamoci insieme molto bene; tienti insieme con meco, et io mi terrò con teco. —
Terza è compressione: Se2 prementibus: quando l’uno si preme coll’altro. Vedesti tu mai appicare ferro con ferro rovito?3 — Si. — Mai non s’appiccò se non si piglia insieme l’uno sopra l’altro: che hai il martello, e picchia e dà, et in quel modo s’appicca. Così fa la mala lingua del diavolo: se prementibus. O frabbo, sai, quella terra rossa, quando la poni sopra il ferro, oh! quella è che fa bene apicarlo. Che significa? Che ’l sangue fa apicare l’uno coll’altro.
Quarta, coniunzione: una alteri coniungitur, che s’acostano i ferri assai, e fassene uno, sai; o chiovi, o se ne fa le buone armadure; che di molti e molti pezzi se ne fa un corpo. Simile fanno coloro che si fanno un corpo per unione, e saranno molti. Egli s’acorda questo con quello, e quello con quell’altro, e martellansi e fannosi
- ↑ Cioè, si dilaniano e si consumano. Son verità che disgraziatamente paiono scritte pure pe’ nostri giorni. E quello che segue, assai più ancora.
- ↑ I Codd. veramente e la stampa, qui e sempre, sese, ma se la Vulgata.
- ↑ Rovito, parola viva del dialetto senese, e vale rovente. Vedi Diaria del Sozzini a pag. 86 e 80 (M).