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294 predica decimaseconda


vedremo della corazza. E sai, ch’io ti dissi della panziera che significava i parziali, che l’uno s’attaca all’altro, come la panziera è inanellata l’una maglia coll’altra. Vediamo di questa arme della corazza, la quale vediamo che è fatta di piastre, e so’ sette; e Giob cel discrive al xlj cap. dicendo di questo sterminatore armato: Corpus illius quasi scuta fusilia, compactm squamis se praementibus; una uni coniungitur, et ne spiraculum quidem incedit per eas; una alteri adhaerebit, et tenentes se nequaquam separabuntur. E se bene tu consideri, tu vedi in questo parlare propriamente la corazza, che come si fa di sette piastre, così vedrai qui malignità e vizi di colui che ha la setta. Doh! egli mi fa ricordare queste parole d’una donna, la quale dormì con uno diavolo uno anno, che mai non fu cognosciuto per quello che elli era; e poi si seppe in questo modo; che venendo a uno mio compagno in confessione, ella li disse che questo diavolo dormiva con lei, volesse ella o no. E domandando questo mio compagno come era fatto, ella disse fra l’altre cose, come e’ sotto il corpo del ventre elli aveva di questo squame1 che dice lob. Odi grande maraviglia! Or a casa. Dico che la corazza ha le sue piastre tanto serrate, che non vi può passare il fiato. Et altra volta predicando, io volsi avere i guelfi e ghibellini, a’ quali io lo’ dissi le proprie parole di Giob. E certo da quello che elli disse, per quello ch’io vego, io mi credo che sia venuta la setta; che come so’ sette piastre strette insieme e serrate, così sonno fra coloro che hanno sette, sette unioni. Prima, conformazione. Siconda, coadesione. Terza, compressione. Quarta, coniunzione. Quinta conclusione.

  1. La stampa, di queste squamme, seguendo la lezione del Cod. Sen. 6, che bensì ha squame.