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chi di freddo, quando di paura di non essere assaltati e mortaghiadi ; e così talvolta lo’ interviene. Sòvi anco de’ feriti mal governati ; morire come bestie. E con tutto eh’ essi vegghino e tochino e sentino tutte queste cose, ogni dì so’ più volontorosi a fare ogni male. Considero da l’altro canto i servi di Dio : non disagio, non puzza, non freddo, non caldo, non paura, non sospetto, non fame, non sete; nondimeno sempre hanno pietà di chi fa contra la volontà di Dio. E i gattivi, non che eglino si dolghino del male che fanno, ma incresce lo’ del male che vorrebbero fare, e non possono : de’ quali è detto quello che è scritto : Quia prudentiores suntfilli tenehrarum^ quam filli lucis in generatione sua : ’ — Più priidenzia hanno i figliuoli delle tenebre, che i figliuoli della luce, nella sua generazione. — E’ figliuoli delle tenebre, cioè quelli che so’ iniqui e gattivi, sempre vanno cercando ogni ini- quità che possono fare, per fare male capitare coloro a chi portano odio o invidia. Et in questo si fanno ma- nigoldi di Dio. Inde disse Naum profeta al sicondo ca- pitolo : Clipeus fortium eius equus ignitus : viri exercitus eius in coccineis:’^— Lo scudo dei suoi forti è il cavallo del fuo- co e gli uomini dello esercito. — E^’cavalli rossi significano la malizia del diavolo, e gli uomini che vi so’ su, so’ i manigoldi, pure iniqui e pessimi. Simile, anco i popoli che so’ vestiti di rosso, cioè di sangue, so’ vestiti della insegna del loro magiore, cioè dello sterminatore : come fa lui, così tutti quelli che tengono con lui; egli è ve- stito di rosso, così è il cavallo tutto pieno di sangue. 0 Italia, come ti pare stare ? Male, credo. Quanti cavalli 1 Vangelo di san Luca, cap. xvj, vers. 8 ; ma nella Volgata dice così : Qnìa fdii huius saeciili prudentiores filiis lucis in generatione sua sunt. “2 La Volgata: Clypeus fortium eius ignitus : viri exercitus in coc^ cineis. E il vers. 3.