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pareclii dì, e poi andò a Crema. E ode mirabile cosa : che tornando a casa sua, elli trovò in sulla piazza il nimico suo, il quale quando vide costui, corse et abbrac- ciollo, e volselo menare la sera a cena con lui. Et un altro il quale possedeva la casa dove esso stava, subbito, mentre che elli cenava, sgombrò la casa delle cose sue proprie, e lassandovi quelle di questo tale : e chi aveva nulla di suo, la mandò * a questa tal casa di costui. E di subbito la sua lettiera, li suoi goffani, sue lenzuola, sue tovaglie, suoi baccini, suoi botti, suoi ariento, e per modo andò la cosa, che la sera medesima fu menato nella sua casa, e dormì nel suo letto fra = le cose sue pro]n*ie. E dico che pareva che frisse beato colui, che gli poteva portare le cose sue, la roba sua. Poi in quelli dì, anco chi aveva suo bestiame o sue possessioni, suoi cavagli, ognuno giogneva : — eco i tuoi buoi, eco i tuoi asini, eco ^ le tue pecore; — tanto che ogni sua cosa gli fu quasi renduta: e cosi simile a tutti gli altri. E dico eh’ io mi do a crédare che quella terra, per quella ca- gione, Idio riia campata da molti pericoli. E molte altre terre presero essemplo da questa, ed è oggi dei buoni castelli^ di Lombardia. Con tutto clf ella non sia città, ella è molto bene apopolata. E quanto credi che tal cosa pia- cesse a Dio ? Basti. Dico, hai veduto vendetta e miseri- cordia domandata, dove dice, veni^ et vide^^ viene e vede i giudici di Dio. La terza, dico, è giustizia aparecchiata inverso chi iniquamente vive, dove la fortezza si contrappone alla giustizia : veni et vide : viene e vede i giudici di Dio, che 1 Gli altri Codd. e la stampa, la mandava, 2 La stampa e gli altri Codd.^ ecco, il nostro Testo, come a quest’ ora avrà avvertito il lettore, non usa spesso di raddoppiare le consonanti. 3 La stampa e gli altri Codd., delle buone castella.