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nulla; — e così disfece tutto quello paese. E però dice Giovanni, veni et vide: viene e vede come Idio manda i giudizi suoi inverso chi non vuole misericordia.

Terza, si è giustizia aparecchiata a tutti coloro che non lassano il vizio, nel quale so’ stati o stanno. E questa giustizia si versara’ inverso tutti coloro che non vogliono aprire l’ochio e l’orechie a vedere et udire il giudizio che Dio mandara’. — Doh! popolo sanese, dice Idio, Ephphetha; — che se tu non t’apri a udire e intèndare e vedere quello che tu debi fare, Idio giògnarà poi addossoti, per modo che tu non ti guarderai. Sappi ch’egli farà poi colle bastonate. Sai che fa un popolo che vive bene, in far male? Fa come l’asino. Quando il popolo ha pace, egli fa peggio che s’egli avesse guerra. Se ha pace e ricchezza insieme, anco fa peggio che se avesse guerra e povertà. Così quando ha sanità, fa peggi che se avesse infermità. O ingrato più che non è un asino, vedendo quante grazie tu hai, non ne se’ cognoscente, guarda, guarda che Dio ti porrà mano adosso per altro modo, per l’ingratitudine tua! Che Idio dice poi:— io t’ho dato pace, e non la sapesti cognosciare, e io ti darò guerra; dettiti divizia, ora ti darò il caro; dèti1 la famèglia assai, e io ti mandarò la mortalità, e torrotti i tuoi figlioli, i tuoi fratelli e le tue genti. Anco sai che io ti dèi sanità; non l’hai saputa ricognósciare da me, e io ti darò infermità. — E quando egli manda queste cose, perchè credi tu che egli le mandi? mai non le manda se non per giustizia e per misericordia. E quando egli ti manda de’ suoi flagelli, allora e tu ricognosci il bene che egli t’ha dato, e ritorni a lui. E che sia vero:

  1. Cioè, ti dei; in luogo di, ti diedi, o deiti, secondo l’usanza dell’antico parlar senese (M).