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260 predica decima


te:1 l’uno tiene coll’altro: et cetarone. Donde viene? Viene da questo vizio e peccato. Inde disse lo Eclesiastico: Ab aquilone panditur omne malum, requiescit super congregationem aquarum, quasi lorica2: — Dall’aquilone viene ogni male, e riposasi sopra le congregazioni dell’aque. — Chi so’ quest’aque? Odelo, che sogiógne: Aquae multae, populi multi: — Molte acque so’ molti popoli: — ognuno è una gocciola d’acqua, e molte gocciole insieme è una quantità d’acqua. Così ognuno che è parziale, è una maglia e attacasi all’altra, et a poco a poco hai fatta la panziera.

Ma abbi per certo ch’io so’ venuto qui a Siena a levare via questa panziera coll’aiuto di Iesu benedetto, e voglio adoperarci trabochi3, bombarde, balestra e lancie e ciò ch’io potrò, perch’ella si guasti. Tu hai nello Apocalisse, che questo armato figurato habebat tres loricas, scilicet ignis, hyacinthi et sulfuris: — Aveva tre panziere, cioè di fuoco, di iacinto e di solfo. — Chi ha la panziera è consenziente a’ fatti, e così esce fuore armato. La prima era di fuoco, ignis, che è odio: la siconda di iacinto, hyacinthi, che è superbia: la terza di solfo, sulfuris, che è infamia. Della prima, la quale è di fuoco che significa odio, guarda nel Deuteronomio al xxxij cap.: Ignis succensus est in furore meo, et ardebit: — El fuoco è acceso nel mio

  1. Cioè, si conosce dalle deliberazioni che prendete ne’ Consigli del Comune.
  2. Di questo passo la prima parte è tolta al cap. I, vers. 14 della Profezia di Geremia, e giusta la Volgata dice: Ab Aquilone pandetur malum super omnes habitatores terrae: la seconda parte è veramente dell’Ecclesiastico, cap. xliij, vers. 22 e dice: Frigidus ventus aquilo flavit et gelavit crystallus ab aqua, super omnem congregationem aquarum requiescet, et sicut lorica induet se aquis.
  3. I trabocchi erano ingegni usati in quei tempi per gettare pietre od altro (M).