Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/292

256 predica decima


mille volte. Oh, quanto sta male chi è cavalcato da tale bestie! Chi è quello che è cavalcato? Sai chi è? Tutti voi. Io dico di tutti voi, imperò che a ognuno gli pare èssare il magiore. Non è se non superbia questa, e ogni superbo è crudele. Vuoi vedere come tutti vi andate? Or va’, e cerca fra tutti voi che non ci è nè fanciullo, nè vechio, nè giovano che non abi parte, e che non ami chi tiene dalla sua parte; e come ama costoro, così odia coloro che tengono a l’altra parte. E però, fanciulli, o fanciulli, tenete a mente quello ch’io vi dico. Sappiate che chi per ninno modo tiene parte, io dico che egli muore dannato. E perchè mi volto a dirlo a voi, acciò che voi vi guardiate da questo peccato, che tanti ne caccia a casa maledetta. A chi è parziale, questo vizio che è crudelissimo, che crudeltà vuoi che usi maggiore? Egli cavalcando questo cavallo, gli fa fare1 salti magiori che non è il salto del becco; che fa saltare di su le torri, di su i ponti, di su i palazzi. E’ fu tale che mi parlò e dissemi che era stato gìttato da alto più che non era questo palazzo2, legato lui e un altro, legati insieme di giù per un ponte; et egli campò, perchè ruppe la gamba al compagno; e coloro che gli avevano gettati, stavano in sul ponte e aventavano i sassi per amazzarlo. El quale mi disse, che per queste parti egli aveva fatto tanto male, che era uno stupore. Egli aveva sforzate fanciulle, egli l’aveva poi morte: egli aveva amazzati molti fanciullini; aveva arse le case de’ suoi aversari; e tanto male, che era cosa incredibile che uno avesse fatto tanto male. E venendo a me, domandandomi

  1. Così il nostro Testo: gli altri Codd. e la stampa, il fa saltare.
  2. Cioè, il palazzo del Comune, presso il quale allora egli predicava (M).