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252 predica decima


Prima la ragione. Dico che tu vedi, che chi per opera tiene o per parte guelfa o ghibellina, tu vedi che questa tale opera è mossa da gattiva radice, e per la malignità sua non ne può seguire1 altro che male. L’essemplo in pratica. O donne, donde so’ venuti li omicidi grandissimi, donde gli adulterî e le fornicazioni, ardare le case, sbandire, tagliare a pezzi l’uno l’altro, furare? Tutti questi mali si fanno solo da la radice di queste divisioni. E però, o donne, fate che voi aviate in odio questi due detti, come se fussero diavoli. Oimè! Oh, che è egli stato fatto da due anni in qua!2 Quanti mali sono proceduti da queste parti, quante donne so’ state amazzate nelle città proprie, in casa loro; quante ne so’ state sbudellate! Simile, quanti fanciulli morti per vendetta de’ padri loro! Simile, i fanciulli del ventre delle proprie madri tratti e messo lo’ i pie ne’ corpi, e presi i fanciullini e dato lo’ del capo nel muro; venduta la carne del nimico suo alla beccaria come l’altra carne; tratto lo’ il cuore di corpo e mangiatolo crudo crudo. Quanti mortaghiadi3, e poi sotterrati nella feccia!4 Egli ne so’ stati arostiti e poi mangiati; egli ne so stati gittati giù dalle torri; egli ne so’ stati gettati su de’ ponti giù nell’acqua; egli è stata presa la donna e forzata innanzi al padre e ’l marito, e poi amazzatoli lì innanzi; nè mai avuto pietà per niuno modo l’uno dell’altro, se non morte5. Che ve ne pare, donne? Più:

  1. Negli altri Codd. e nella stampa, seguitare.
  2. La stampa, ma per errore, da ventidue anni in qua. Dice da due anni, cioè durante il tempo della sua assenza da Siena.
  3. Cioè, uccisi di ferro. Morire a ghiado, morire per spada, coltello ec, è frase antica frequente (M).
  4. Cioè, nel letame; nelle latrine (M).
  5. La stampa, seguendo gli altri Codd., se non morti.