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248 predica decima


volta una foglia;1 come fa colui che levandosi il romore, — gli sarà detto da uno: viva i guelfi, o viva i ghibellini; e tu t’acordi a quello che egli dice. Oh, oh, oh, oh! Sai: anco a colui che monda la pesca, o al partire dell’aglio a traverso, che quando uno monda la pesca a quel modo, e l’altro sta colà e dice: o egli è guelfo o ghibellino;2 — e tutte queste cose so’ peccato mortale: e questo tale guelfo o ghibellino è stato trovato del diavolo, del diavolo3 per avere l’anime vostre. Or non vedete voi che ogni uomo e ogni donna, ogni fanciullo, insino alle frutta, avete fatto che siano guelfi o ghibellini? Due cose so’ rimaste che voi non avete fatte nè guelfe nè ghibelline, le quali forse fareste bene a farle. Sai che è? Il pane e ’l vino; e facendole voi parziali queste due cose, voi non ne mangiareste per non avere a conversare colla parte contraria. Et io vi dico che chi muore in tale stato parziale, che egli va a casa del diavolo che se tu offendi Dio per compiacere al diavolo, giùdicati tu stesso; a casa calda ne vai.

Io mi credo4 che se una terra si fa o guelfa o ghibellina, e fussevi dentro fra gli altri uno il quale non tenesse parte nè dall’uno nè dall’altro, e pongo che vi si levi il rumore, e uno o più andassero a costui, e dicessergli: viva la tal parte; — dico che se costui si vuole

  1. Il Cod. Sen. 6 e la stampa, come fa una foglia.
  2. Qui, se non c’inganniamo, pare che accenni a un modo singolare per conoscere a quei tempi la fazione a cui uno appartenesse la diversa maniera di mondare la pesca e di tagliare l’aglio. Ridicole cose invero, ma che ebbero la loro parte nelle miserabili condizioni di quella età (M).
  3. Il solo nostro Testo ripete, del diavolo, e ne acquista efficacia il discorso.
  4. Meglio che nella stampa e negli altri Codd., ove si legge: io non credo.