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242 predica decima


guelfo o ghibellino, e con essa parte muore, dannato è. Terzo. Chi con operazione ha tenuto e tiene parte o guelfo o ghibellino, a casa del diavolo va, se così muore. E credo che stamane vedrai dannare ognuno, e mostrarottelo per ragione, per autorità e per esemplo. E poi che io t’arò dimostrato questo, e tu vedrai una covata d’uova che so’ di centonaia e centonaia1 e anco migliaia: le quali cose so’ state vedute da Giovanni: io dico prima che queste parti fussero.

O donna che hai marito o padre o fratello, il quale si nomina o guelfo o ghibellino, e tu tieni con lui; et anco tu uomo o garzone, che hai il padre parziale, e tieni co lui o con niuno2 che tiene parte, tu se’ perduto, se tu muori in questo stato. Làssale prima che tu muoia, in ogni modo che tu l’hai tenuta o tieni, o con cuore, o con boca, o con opera; e fa’ che se l’hai tenute, tu prima te ne confessi, se vuoi andare a via di salvazione.

Tu hai inteso che in tre modi so’ peccati delle parti: col cuore dentro in te, colla bocca confessandolo, e coll’opera operandolo: in ogni modo se’ perduto.

Primo, dico, chi consente col cuore. O tu che consenti alle parti col cuore dentro in te, vuo’ vedere come tu se’ dannato? — Sì. — Or dimmi: che cosa è parte? Sai che è? E una divisione: questi da questi. Qui vedi già che parte l’uno dall’altro. Or dimmi: che cosa è carità? Sai che è carità?3 È unire l’uno coll’altro. E però tu vedi che costoro so’ contrari alla carità; però che carità è unire, e parzialità è dividare; sì che tu fai

  1. Centonaia e centonaia in luooo di centinaia e centinaia è proprio dell’antico dialetto senese (M).
  2. Cioè, con alcuno.
  3. La stampa e gli altri Codd.: Or dimmi: che è carità? È unire ec.