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tu hai a Dio lodare; e se tu non lodarai, mai non vi andarai.1
Prima, considera che ti conviene sempre mai lodare.
Sicondo, considera che al prossimo tu debi sempre il bene parlare.
Terzo, considera che sempre il ben di Dio ti conviene col prossimo comunicare.
Prima, dove tu dei laudare Idio. Andarai tu a laudare Idio colla lingua bugiarda? Non è di Dio quella lingua. Nello Ecclesiastico a xv cap.: Non est speciosa laus in ore peccatoris.2 — Idio non ha cara la loda di colui che è gattivo. — Considera: chi è colui che parla bene al prossimo? È il predicatore che mai non fa altro che amonire per trarre il peccatore del peccato, et anco dice molte cose sante e utili. Una buona parola è il nome di Giesù.3 È buona? — Sì — Dunque guarda come tu la ricordi colla lingua, che mai non parla altro che male, che è la lingua del diavolo. Non sta bene l’uno coll’altro.
Siconda debbi a utile del prossimo adoperare la lingua a laude di Dio, imperò che ogni operazione fatta a gloria di Dio è accetta se è fatta con pura e santa e buona intenzione. Netta però la mente tua. Doh, hai tu niuna cosa santa in casa? Chi dice: — io ho della corda di santo Francesco. — Chi dice: — io ho de’ panni della cappa. — Buona e santa cosa è! Ma chi avesse de’ panni di Cristo, che tocarono le sue carni, anco è più preziosa
- ↑ Non anderai mai in paradiso. Il Cod. Pal.: mai non vi andara dove sta lui in cielo. Il Cod. Sen. 6; due sta lui.
- ↑ Il passo latino leggesi nel solo Cod. Sen. 6: negli altri è lacuna.
- ↑ È forse superfluo ricordare ai lettori che il Santo promosse la divozione e il culto al Nome di Gesù, che poi si costumò di collocare scolpito o dipinto sulla facciata delle chiese e delle case. In Siena è rimasto sulla facciata del palazzo pubblico, e di molte case anche modestissime.