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è chi m’odia. Inde nello xij cap. delli Proverbi: Auris zeli audit ommnia 1. Sònno molti che non aranno prima udito, che ellino aranno teso il balestro. Anco ne’ Proverbi 2 al primo cap.: Qui iniqua loquitur, non potest latere3:— Colui che parla male, non si può celare ch’elli non lo dimostri.
Quinta. E’ posta la lingua sotto a due ochi, significando due cognoscimenti che l’uomo dìe avere, cioè cognòsciare il vero e ’l falso, e una cosa che non sia vera, mai non dirla, e la cosa vera, se tu la sai, la puoi parlare il più delle volte senza peccato, non però sempre. Inde all’xj cap. dello Ecclesiastico: Prius quam interroges, ne vituperes quemquam; et cum interrogaveris, corripe iuste. Quando tu vuoi riprèndare uno, tu debbi prima sapere se è vero quello di che tu il vuoi riprèndare; che se tu il riprendesse, et elli non avesse fatto il fallo, escusandoti, tu diresti: — oh, io non sapevo il vero! — Non fare così: sappilo prima. Nè anco se fusse vero, non si vuole vituperare, ma riprèndarlo con quello ordine che t’ha insegnato la santa Chiesa; e se tu tieni altri modi, quella lingua non è di sotto agli ochi come dovarebbe.
Sesta. E’ posta la lingua sotto le nare del naso, acciò che quando tu parli niuna cosa del tuo prossimo, tu prima tochi te, se se’ nel medesimo vizio. Non so se tu hai posto mente quando uno vuole parlare d’uno altro: prima si toca il naso, e poi comincia a parlare, dimostrando prima di sè che egli è pieno di quello vizio che egli dice del compagno. E però non ti dimostrare d’èssare