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230 | predica nona |
legato disotto fra li spiriti dannati. Indi disse Anselmo...1 Non fare come molte sogliono fare, che dicono d’uno bene a uno, e ad un altro ne dicono male. E molti sò che fanno a questo modo per compiacere a l’uno e a l’altro. E però quando hai detto bene, non dire mai contra. Hai tu detto male d’uno? — Sì — Non dir mai che tu non l’abbi detto; non mutare mai mantello; di’ il vero, e nanzi che tu ’l voglia disdire, di’: — io dissi male. — E avezzati a parlare poco del mondo, significato per la lingua legata di sotto; e a parlare assai di Dio, significato per la lingua sciolta di sopra: non t’impacciare troppo delle cose del mondo.
Settima condizione della lingua. Tu vedi che la lingua è di sotto più corta e di sopra più lónga, dimostrandoti che ogni bene che tu ricevi da Dio in questo mondo, è corto e picolo, e d’ogni bene sarai rimunerato o di qua o di là; ma il bene che arai da lui nell’altra vita, sarà lunghissimo in saecula saeculorum. E però parlando tu sempre di Dio, da Dio sarai meritato saldamente, ma non così dal mondo. E qui hai vedute sette condizioni della lingua. Vede ora la sesta considerazione, dove è locata la lingua: locazione; dove noi vederemo sette ragioni:
Prima, è messa in boca come in uno forno.
Siconda, è messa in luogo alto.
Terza, è messa nella faccia dell’uomo, e non è messa nel fianco nè nelle reni.
Quarta, è messa più bassa che l’orechie.
Quinta, è posta più giù che li ochi.
Sesta, è posta più giù che ’l naso.
- ↑ Lacuna in tutti i codici.