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sì. Non fare come colui che tiene el compagno fra due, dicendo: — forse io dico...o non so ch’io..., — e in tutto non dichiara per modo che elli sia inteso. Non andare mai con vizio. Inde ne’ Proverbi al primo capitolo: Sermo simplex pulcherrimus est: — El parlare semplice è molto bello.1 — Non è così chi parla scuro. Parla largo, largo e chiaro. Non vedi tu l’essemplo de’ nostri dottori, come parlano chiaro? Quando ti dice se la cosa sta così, così vuole andare; e parlanti per modo che la verità sta in campo, e sta bene.

Quinta condizione. Vedi che la lingua è più lònga che larga; significandoti ch’eli2 dìe dire la sua parola lònga; che se elli durasse sempre col mondo quello che egli ha detto, sempre el raffermi. Se elli dice oggi sì e domane no, elli non ha la lingua lònga, e fa grande male, chè dimostra avere due animi. Inde santo Iacomo: Vir duplex animo inconstans est in omnibus viis suis. L’uomo ch’ha l’animo doppio, dimostra com’egli è3 incostante, e ’l suo iudicio non è fermo, ch’oggi dice sì, e domane dirà no, sicondo il bisogno, e sicondo il volere volta l’animo suo.

Sesta condizione della lingua: di sopra è sciolta e di sotto è legata, dimostrandoti ch’a quello che è bene, tu sia esperto di farlo per amore di Dio, il quale sta di sopra; e quando fusse male, indugia e fa’ adagio per paura del giudizio suo, che non ti condanni a èssare

  1. Qui v’errore di citazione ^ e il passo ancora non è riportato con fedeltà. Non al primo cap., ma al v. 26 del cap. xv de’ Proverbi è detto purus sermo pulcherrimus ec. Questa volta ci siamo astenuti dall’emendare la lezione del Cod., perchè emendandola, la versione non corrisponderebbe al testo latino.
  2. Intendi, l’uomo.
  3. Gli altri Codd., dimostra essere.