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Anco t’è data la lingua per bene et utile del tuo prossimo, adoperandola in ogni cosa che bisogna; et anco per bene et utile del Comuno: tu il debbi aiutare a giusto tuo cognósciare. E anco t’è data perchè tu consègli colui che non è dotto.1 Anco consigliare chi dubita; et anco debi dare aiuto di parola e di fatti a la vedova e pupilli e orfani, che non hanno se non chi gli scaccia. E simile, per tutta la città, e per chi tu cognosci che n’ha bisogno. E per questo disse Pavolo a Timoteo2 a la prima Pistola al iiij cap.: Consolamini invicem in verbis istis: — Consolatevi insieme l’uno e l’altro, et aviate carità l’uno all’altro. —

Quinta considerazione è formazione; come è fatta la nostra lingua. La lingua nostra ci dimostra molte cose, le quali noi non intendiamo. Hai tu anco pensato come ella è fatta? E le condizioni sue? Or odele, che sònno sette:

Prima, ha colore rosso come il fuoco.

Siconda, vedi che è pura carne senz’osso.

Terza, vedi ch’ella è morbida.

Quarta, vedi ch’ella è più larga che grossa.

Quinta, vedi ch’ella è più lónga che larga.

Sesta, è di sotto legata e di sopra sciolta.

Settima, di sotto corta e di sopra lónga.

Or mettiamo mano al sacco, e vediamo quello che significano.

Prima vedi che ha colore di fuoco. Che significa il fuoco? Carità. Così debba fare la lingua, debba parlare con carità. Ciò che ella parla, ogni cosa carità, carità,

  1. Seguono negli altri Codd. queste parole: Anco debbi confortare il tribolato.
  2. Non a Timoteo, ma ad Thessalonicenses