Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/256

che noi v'amuniamo, e dice così: Clama, ne cesse; quasi tuba exalta vocem tuam, et annuntia populo meo scelera eorum: - Grida, e non ti ristare di dire ogni loro difatto, e come tromba colla voce tua di' al mio popolo i loro difetti. - Simile dice Pavolo a Timoteo al quarto capitolo: Argue, obsecra, increpa: - Fa' che tu ammonisca, riprenda, prega; - imperò che sicondo i tempi si conviene andare; quando si conviene parlando monire il peccato; quando si vuole parlare ruvido, quando piacevole, quando con minacce, quando forte, quando piano.

O tu che hai figliuoli, no 'l pruovi tu, che quando gastighi, quando lusinghi? Non vedi tu, che tu uoperi arte quando òngi e quando pòngi? E questo per la prima.

La seconda è numerazione. Quante lingue ha l'uomo e con quante lingue parla? Non udii mai che altri avesse se non una lingua. Ben ho udito che nel cinquantesimo ci passò uno che aveva due capi e simile due lingue, il quale andò a Roma, e fu veduto qui a Siena; e quando tornò da Roma, tornò piangendo coll'uno de' capi, imperò che l'altro era morto, e aspettava di morire anco l'altro; perchè non potevano vivare separati l'uno dall'altro, non poté troppo durare.

Ma generalmente Idio ha dato solamente una lingua all'uomo: non ha fatto così delli altri membri, né anco delli altri sentimenti. Idio ha dato all'uomo due ochi, halli dato due mani, halli dato due piei, halli dato due nare da odorare. Che vuol dire non ha dato altro che una léngua? Doh, perchè? Potrebbe èssare per qualche gran fatto; e sai perchè? Perchè tu non parli se non cor una lingua. Non ha fatto così delli altri sentimenti. Hatti dato