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predica ottava 209

niva? Veniva solo perchè gli portavano odio. Inde Giovanni Evangelista a XY cap.: Si mundus vos odit, scitote quia me priorem vobis odio habuit, quod non est servus maior domino suo.1 Se il mondo v’odia o v’ha odiato, elli ha anco odiato me; se di voi s’è mormorato, e anco di me si mormorò. Sappiate che io so’ il vostro signore e vostro magiore; s’io gli ho comportati, comportateli anco voi per mio amore. E però se tu se’ savio, o se tu se’ buono, o se tu se’ giusto, non ti curare: lassa dire chi vuol dire; non te ne curare. Fa’ ragione che se tu fai bene, e ’l gattivo ti detrae, questo viene dalla sua malizia, e non dal tuo far bene.

Quarto modo che tu debi tenere inverso di chi ti detrae, si è che tu facci ragione che egli non sia vero; ma che essendo tu puro e netto, tu non arai da Dio mai altro che tutto bene. Piglia l’esemplo dal detto di santo Pavolo nella prima a’ Corinti a iiij cap.: Mihi autem pro minimo est ut a vobis iudicer, aut ab humano die: sed neque me ipsum indico. Nihil enim mihi conscius sum; sed non in hoc instificatus sum: qui autem iudicat me, Deus est2. Io non mi sento rimorso di conscienzia; e se io non mi sento rimorso di conscienzia, non mi so’ giudicare come mi giudichi tu che non sai il peccato nè l’opera mia: lassa andare. Doh! io non dico però che tu non te ne curi: se tu fai male e sènne ripreso, vogli la riprensione; ma se tu fai bene, e colui ne dice male, di questo dico che tu non ti curi. E se tu fai male e a te pare far bene e sènne ripreso da chi è più savio di te, crede, crede a quello che t’è detto, e non pure a te. Va’,

  1. Sono i vers. 12 e 14 del detto cap. xv, congiunti dal Santo con la particella quod.
  2. Correggemmo il Testo confrontandolo con la Volgata, chè altrimenti non se ne sarebbe cavato costrutto.