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194 | predica ottava |
abbi pietà del detrattore; imperò che elli sta in peccato mortale; e prega Idio ch’elli si ravegga, acciò che elli n’esca. E hai le prime cinque. Tòlle l’altre cinque.
La prima palletta. Il detrattore ti fa tornare a casa, cioè pensare in quello che già pecasti1.
Siconda. Elli ti fa per li tempi avvenire èssare più cauto e più prudente che non se’ stato per lo passato.
Terza pallotta. Ti conviene considerare che tu non ti curi che sia mormorato di te; imperò che tu se’ peccatore, e sai che di Cristo fu mormorato e detratto, il quale mai non fece alcun peccato.
Quarta pallotta. Non ti curare perchè elli sia detto male di te: fallo per amore di Dio. Se tu dici: — io non posso fare altro; — io ti rispondo che elli sarà tuo danno. Tu il potrai fare, se tu vorrai.
Quinto, dico, che cor uno grande animo non ti curi e fa poca stima di quello che di te s’è detto.
Doh! poniamo in sodo il nostro dire. Se colui il quale è detratto si vorrà riparare in questi modi ch’io ti ho detto, elli è soffiziente a campare sè e anco il detrattore. E se farà l’oposito, cioè adoparà le malizie che si tirano dietro questi vizî del detrattore, elli è soffiziente a guastare Siena e tutta Toscana, come le virtù so’ soffizienti a raconciarla. Rivedele tutte a una a una.
Prima, dico, pensa che con tutto che tu sia detratto, Idio è di sopra e vede la tua coscenzia; e però pensa in quel ch’io ti dirò. Che dice colui? Dice così e così. O elli è vero o no.2 Se elli non è vero, dico che io