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intraduzione xv


tiene le prime sole venticinque Prediche, essendo state scritte le rimanenti in un secondo libro, andato forse perduto. Ha in fine questi ricordi: Seghuita l’altre prediche nell’altro libro, e sono molto notabili. E appresso: Finito oggi questo dì xj di giennaio mcccclxiij, e scritto per me Lonardo di Paolo d’Utinello Chastelani, a onore di Dio e a gratia di santo Bernardino e a salute delle anime nostre. Appiè della prima c. è scritto: Di Bernardino di Lonardo Utinelli. Ma va innanzi a tutti per antichità il Codice palermitano, segnato 2Qq. C . 38, cartaceo, in folio, di bella lettera, che ha pure il vantaggio della data certa, posta in fine con questo ricordo: Ego Vescontes Bartholomei de Vescontibus de Volateris scripsi hunc Ubrum. Anno Dni. m . cccc. xliij, die v mensis augusti explevi. Scripsi enim predictum librum pro lacobo Baldi, lune cum Yldobrando morabam de Ceretanis de Senis. Nelle carte di guardia al Codice si riportarono sentenze di Santi Padri ed altre scritture latine o volgari, e tra queste una Laude della verginità, pubblicata dall’ab. Vincenzo Di Giovanni,1 che con gli studî filosofici e letterari grandemente onora quella cuna d’ingegni splendidi, ch’è la Sicilia sua patria. Il qual Codice palermitano, scritto, come vedemmo, l’anno prima che il Santo morisse, ignorasi in qual modo andasse in Sicilia; «se pur non l’avesse portato

  1. V. al Voi. I, pag. 281 dell’opera dello stesso, intitolata Filologia e Letteratura Siciliana.